
Come affrontare la separazione senza rischiare l’esaurimento
La separazione rappresenta uno dei momenti più difficili nella vita di una persona, che mette a dura prova e che distrugge un progetto non solo di amore, ma proprio di vita. Quando ci sono dei figli, le cose si fanno ancora più complicate. Ogni caso è un caso a sé, ma ci sono alcuni punti fondamentali che ogni persona separata dovrebbe considerare per la sua salute mentale e quella dei suoi figli. Ce ne parla una mamma che ci è passata e ci sta ancora passando: Valentina del blog The Pink Blonde Pepper
Come affrontare la separazione senza rischiare l’esaurimento
Ci sono cose nella vita che non si possono decidere. C’è, ad esempio, la ritenzione idrica, che arriva quando meno ce lo aspettiamo anche se beviamo litri di acqua e andiamo in palestra tutti i giorni. Ci sono le rughe, che a un certo punto decidono di stanziarsi sul nostro viso e di non andarsene mai più. E poi, c’è lei, la cellulite, nemica giurata di tutte le donne.
-Ci sono i parenti impiccioni;
-Ci sono i colleghi che siamo costrette a sopportare quando li vedremmo molto bene a fare i pastori in Trentino Alto Adige;
– Ci sono le gastroscopie e le doppie punte;
Potrei continuare all’infinito ma mi fermo qui. Anzi. C’è un’altra cosa che purtroppo non è sotto il nostro controllo. Se ne parla da secoli e ancora nessuno è riuscito a scoprire quale mistico mistero ci sia dietro. Un po’ come quando vediamo una mamma di quattro figli che ha sempre la piega perfetta.
Parlo dell’amore. Di quel particolare meccanismo per cui, usciamo con un ragazzo, ce ne innamoriamo e dopo tre mesi siamo cotte a puntino. In altri termini, siamo fottute. Nonostante le ricerche scientifiche abbiano dato soluzioni a grattacapi di varia natura, su questo tema c’è ancora un alone di mistero. E’ un mix di sensazioni, ormoni e collegamenti mentali che il più delle volte non siamo in grado di spiegare. Chimica? Forse. Il problema è che, spesso, l’amore finisce. Finisce improvvisamente in un giorno di pioggia, quando guardi tuo marito spaparanzato sul divano e pensi: “ma chi me lo ha fatto fare?”. Oppure finisce più lentamente, dopo che la routine ha travolto le nostre relazioni.
Ad ogni modo, quando mettiamo l’abito bianco tutto questo non lo possiamo prevedere. Perché, nei fatti, la buona riuscita di una relazione dipende da noi solo al 50%. L’altro 50% purtroppo è un mix di tante cose: i sentimenti che cambiano, la vita che diventa complicata, la noia, le incomprensioni e le donne con le tette più grandi delle nostre.
Qualsiasi sia il motivo, può succedere che nonostante gli sforzi, si sia costrette a prendere una delle decisioni più difficili della nostra vita: separarsi.
E vi assicuro che quando ci sono i figli, è davvero una decisione che ci travolge emotivamente con la forza di dieci uragani. Chi c’è passato sa benissimo a cosa mi riferisco. E chi non c’è passato dovrebbe leggere questo pezzo con attenzione. È difficile stabilire quali dovrebbero essere i comportamenti da applicare durante il periodo della separazione perché ogni relazione è fatta di due distinte personalità, pertanto, ciò che può essere giusto per una coppia può non esserlo per un’ altra.
Ma se avete cara la vostra salute e quella dei vostri bambini occorre attuare alcune piccole strategie di sopravvivenza. Ritrovarsi single alla soglia dei quaranta non è una grande tragedia, anzi, vi permette di vedere la vita con occhi diversi. Il problema è come affrontare la burrasca evitando di prendere dieci chili, perdere tutti i capelli e finire dallo psicologo.
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Il qualsiasi modo vi lasciate, la prima cosa da fare è chiamare qualcuno che gestisca la separazione con razionalità.. In altre parole, un avvocato. Non importa se avete deciso di intraprendere la “separazione amichevole” alla Paltrow – Martin. Dovete quanto prima fare in modo che tutte le questioni legate all’affidamento, al mantenimento e quant’altro, trovino un riscontro LEGALE. Prima sentirete un professionista e prima riuscirete a superare la separazione nel migliore dei modi. Lo so, solo l’idea è agghiacciante. Ma se avete intrapreso questa strada, avrete già fatto le vostre valutazioni e concluso che non c’è altra scelta. Per cui, tanto vale fare un grosso respiro e mettersi nelle mani di una persona che sia in grado di gestire la situazione nel migliori dei modi. No ad avvocati guerrafondai e no a chi non è specializzato nel diritto di famiglia. Solo così avrete maggiore possibilità di trovare un accordo quanto prima. E se sarete costrette ad andare davanti a un giudice, se non altro c’è chi conosce la materia alla perfezione e riuscirà a tutelarvi nel migliore dei modi. Questo momento è sempre difficile. Perché, soprattutto all’inizio, si pensa di poter gestire la separazione senza legali. Ma sappiate che prima o poi, sarete costrette a coinvolgerlo. Tanto vale farlo prima possibile.
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Evitate di discutere con l’ex marito se ha riportato vostro figlio con trenta minuti di ritardo. Dico questo perché, all’inizio, è tutto un pretesto: ogni cosa che non va perfettamente diventa terreno di scontro. Il problema è che trascorrerete ore a litigare al telefono rischiando i calcoli renali o l’ictus. Occorre un minimo di elasticità, altrimenti preparatevi ad anni infernali. So che in questo momento vi sentite più fragili e insicure. Ma la guerra in toto non è una buona soluzione. Armatevi di pazienza. E se avete qualche ora libera, invece di controllare l’orologio, vi consiglio di fare un bello sport per scaricare le tensioni.
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Assolutamente sbagliato parlare male dell’ex e della famiglia dell’ex davanti ai figli. I bambini non possono capire! Per loro sarà già stato un trauma cambiare casa e non vedere più i genitori insieme. Per quanto possiamo essere incazzate e, a ragion veduta, si rischia di far soffrire l’anello debole della catena ovvero i nostri bambini. Tanto vale prendersi litri di valeriane, fare Yoga e se proprio avete bisogno di sfogarvi, chiamare la vostra migliore amica e parlarne con lei. Quello che fa star male i nostri figli ricadrà inevitabilmente su di noi. Il nostro obiettivo è quello di farli crescere il più sereni possibili nonostante tutto.
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Circondatevi di persone che vi vogliono bene: genitori, amici cari. Persone che non hanno la lingua solo per giudicare ma che siano in grado di sostenervi in questa fase di passaggio. Non abbiamo bisogno di “te l’avevo detto” e neanche di frasi tipo “la vita va avanti”. Lo sappiamo benissimo da sole. Solo che in un momento del genere abbiamo solo bisogno di affetto. Avere le persone che amiamo accanto, ci permette di affrontare la separazione senza sentirci sole. La solitudine è una delle prime sensazioni che appare non appena decidiamo di chiudere un matrimonio. È per questo che l’appoggio di una mamma, di una cara amica e di un gruppo di persone fidate può aiutarvi ad affrontare tutto con maggiore forza e coraggio.
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Ci saranno dei giorni tristi. Vi alzerete e non avrete la voglia di far nulla, se non il minimo indispensabile. Fate sempre quello che vi sentite di fare, senza dover giustificarvi con nessuno. Se volete piangere, fatelo (magari evitando di farlo davanti ai bambini). Se volete chiudervi a casa per leccarvi le ferite idem. Arriverà un momento per tutto. Anche per riprendere in mano la propria vita.
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Al contrario, se vi sentite di nuovo vive e volete uscire ogni sera con le amiche e riprovare il brivido dell’adolescenza, fate attenzione. Potrebbe essere una reazione al dolore. Una sorta di palliativo per non pensare. Uscire e stare in compagnia è giustissimo, ma strafare per non pensare ha il classico effetto boomerang. Perché prima o poi, quando le luci delle serate si spegneranno, dovrete comunque affrontare il vostro fallimento. Parlo di fallimento perché, nei fatti, di questo si tratta. Non importa chi ha lasciato chi, è comunque la dissoluzione di un progetto di vita, qualcosa che segna nel profondo. E che in qualche modo, ci cambierà per sempre.
- Alla fine di questo lungo e tortuoso percorso, ne uscirete ammaccate e distrutte. Ma ne uscirete. Arriverà un momento in cui ricomincerete a respirare a pieni polmoni e avrete voglia di rimettervi in gioco. Fate tutto quello che vi sentite di fare purché i bambini ne rimangano -almeno all’inizio- fuori. Ci vuole sempre un periodo di transizione tra una separazione e un nuovo amore. Essere frettolose potrebbe rivelarsi controproducente soprattutto per la nostra serenità.
Non è facile dare dei consigli su come affrontare una separazione perché entrano in gioco tantissimi fattori, la maggior parte dei quali di natura emotiva. Ci sarebbe un ultimo punto da analizzare e riguarda l’arrivo del nuovo compagno/ a del proprio ex. Purtroppo sono appena entrata in questa fase e non sono in grado di dare suggerimenti. Alterno momenti di serenità a momenti di ansia terrificante. Momenti in cui sembro la bella addormentata nel bosco a momenti in cui Crudelia de Mon mi fa un baffo.
Ma sono sicura che, con una buona dose di camomille e cioccolata, riuscirò ad uscirne serenamente. E con tutti i capelli.
Anche tu stai affrontando una separazione? Puoi lasciare qualche consiglio nei commenti qui sotto!
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