Mamme single: quando anche io sono diventata una di loro.
Valentina del blog The Pink Blonde Pepper oggi ci racconta la sua storia di quando è diventata anche lei una mamma single. Ecco il suo racconto:
Mamme single: quando anche io sono diventata una di loro.
Sono una di quelle sognatrici che ha aspettato il principe azzurro per decenni. Ci sono nata con questa stravaganza. Un po’ per colpa di Cenerentola e delle sue colleghe Aurora e Biancaneve, un po’ perché ho sempre amato l’idea di qualcuno che ci venisse a salvare. E…vissero per sempre felici e contenti. Che devo dirvi, sarò antica e romantica come una tazza di porcellana inglese. Poi, dopo la prima vera delusione in età adulta, il mio cuore si è trasformato in una prugna secca. E così è rimasto.
Non volevo essere una mamma single. Sognavo una famiglia numerosa con almeno tre bambini e una vita serena. Invece, improvvisamente, mi sono ritrovata in una nuova realtà: io, mio figlio di 1 anno, un ex piuttosto imbufalito e una nuova vita da ri-costruire. Sugli ex mariti/compagni ci sarebbero da dedicare post lunghi quanto l’Inferno di Dante. Ad ogni modo, comunque ti lasci, ci sarà sempre del risentimento. Anche se è nascosto. Anche se ti hanno fatto diventare una renna finlandese. Diranno che è comunque colpa tua. Dopo anni di Yoga, ho imparato a lasciarmi scivolare molte cose. Non ero pronta per essere una mamma single ma eccomi qui. Un po’ ammaccata questo è vero. Ma sempre in pista.
Ci sono però alcune considerazioni, che hanno il potere di farmi trasformare in una strega malefica che in confronto Crudelia De Mon è l’ambasciatrice per la pace. Sarà successo anche a voi: ti separi e si sentono tutti avvocati, psicologi e Maria de Filippi.
Se tenete alle vostre amiche, ecco di seguito le frasi che non dovrebbero mai essere dette alle mamme single:
- “Te la sei cercata, lo sapevano tutti che non era l’uomo per te”. Punto primo. Se una donna innamorata ascoltasse i consigli delle sue amiche o dei suoi famigliari, probabilmente i divorzi diminuirebbero drasticamente. La Bernardini de Pace venderebbe i fiori al mercato e il mondo sarebbe più bello. Ma fortunatamente è giusto che ognuno scelga la sua strada, pur sbagliata che sia, e ci sbatta la testa. Siamo umani e nelle nostre imperfezioni ci può stare anche l’innamoramento per una persona che non fa per noi. Non possiamo scegliere chi amare. Punto secondo: abbiamo affrontato la separazione, che non è proprio una passeggiata di salute. Io non l’augurerei neanche al mio peggior nemico. Lo sappiamo che abbiamo sbagliato, ci sentiamo già in colpa per la scelta fatta e per il fallimento del nostro matrimonio, non c’è bisogno che qualcuno continui a girare il dito nella piaga e ci ricordi quanto siamo stati stupidi. La nostra autostima, sentitamente, ringrazierebbe.
- “Hai mai provato a ricucire il rapporto?”. A volte noi mamme separate veniamo considerate come delle rovina famiglia. Come delle insensibili superficiali che hanno deciso di cambiare marito come si cambiano le camicie. Vorrei tranquillizzare un po’ tutti: la scelta di una separazione non è la strada più semplice da intraprendere, anzi, direi il contrario. Per cui, non è che ci siamo svegliate una mattina e ci siamo dette “oggi mi annoio, quasi quasi mi separo!”. E’ esattamente il contrario. È una scelta sofferta dopo aver passato mesi e mesi a chiedersi se davvero la separazione era la scelta migliore per tutti. Lo era, tranquille.
- “Devi uscire, sei sempre a casa. Non puoi solo lavorare e stare con il bambino”. Certo. Le persone care ci vogliono bene e vorrebbero vederci subito operative ed allegre come quando avevamo 25 anni. Ma gli sfuggono due piccoli particolari. Prima di tutto, non abbiamo più un fisico da ventenni, siamo adulte, ci svegliamo presto la mattina, pensiamo al bambino, alla casa, alla spesa. Ogni giorno è una corsa contro il tempo. Che è sempre poco. Quando arriviamo alla sera, siamo stanche. E non è pigrizia, ve lo posso assicurare. E’ davvero stanchezza per aver fatto le trottole impazzite tutto il giorno. Non è facile quindi, essendo sole, riuscire a ritagliarsi del tempo per uscire con gli amici. Vorremmo tanto farlo, ma spesso, non ci riusciamo. E non c’è cosa peggiore di un’amica che frigna perché non abbiamo mai tempo per fare tutte le cose che lei, donna single e senza figli, vorrebbe fare. Un po’ di umanità magari non guasterebbe. Poi, può capitare l’imprevisto. Diciamo che capita spesso. Ti sei organizzata con gli amici ed ecco che il bambino ha la febbre. E’ tipico. Chiami all’ultimo momento e sei costretta a rimandare. E non ci fa piacere. Abbiamo bisogno di distrazioni, di relax e di sorrisi ma non sempre queste cose collimano con i bisogni dei nostri figli. Per cui, non è che invitandoci a recuperare la vita delle eterne teen, fatta di reggiseni lanciati ai concerti e serate ad alto tasso alcolico, ci fate sentire meglio. Noi al massimo il reggiseno lo tiriamo sulla sedia per poi collassare sul letto. Il tempo dei Take That è finito.
- “Sei giovane, troverai qualcuno che voglia bene al bambino”. Certo. Sicuramente. Secondo voi, dopo una separazione disastrosa, un bambino piccolo e una vita che corre più di Speedy Gonzales quanta voglia posso avere di rimettermi in gioco? Chiariamo una cosa. Noi mamme single non abbiamo bisogno di qualcuno che ci venga a salvare. Lo so, ho detto che sono sempre stata sognatrice. Ma vi assicuro che dopo quello che ho passato, ormai ho imparato a cavarmela da sola. A volte tentenniamo. Altre volte ci sembra una montagna troppo difficile da scalare. Ma alla fine ce la facciamo. E da sole. Non abbiamo bisogno di un uomo. Casomai di un compagno, presente, dolce affettuoso. E visto che di questi tempi il mercato è in grossa crisi, il vecchio detto “meglio soli che male accompagnati” è il nostro Occidentali’s Karma. Se riusciamo a trovare qualcuno di “speciale”, bene. Altrimenti non ci strapperemo i capelli, non verseremo lacrime né ci struggeremo per un rifiuto. E chi ha tempo?
Anche solo l’idea, di un nuovo Erectus dentro casa, mi fa tremare l’occhio senza controllo.
Dunque. Queste sono le più comuni. Ma nella mia lista nera ce ne sono altre, meno fastidiose ma comunque intollerabili. So che chi non ha vissuto una separazione non può capire. Però esiste la sensibilità, e questa è a prescindere dalla propria esperienza personale. Ma siccome il mondo è sempre pieno di bulimici del giudizio, ci tocca avere pazienza. Oppure fate come me: fateli parlare, contate fino a dieci e poi, incazzatevi di brutto.
Al prossimo mese dolcezze!
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