Come si sente una madre che perde il proprio posto di lavoro?
Oltre al danno economico, anche quello psicologico. Il lavoro, come la famiglia, fa parte della propria vita e perderlo perché si vuole mettere al mondo dei figli può provocare un senso di frustrazione e di depressione nella donna che subisce questo sopruso. Caro datore di lavoro che licenzi una donna di grande talento solo perché ha deciso di diventare madre, di dico solo una cosa: hai perso una grande occasione! Ce ne parla Serena del blog Mamme Infami.
Come si sente una madre che perde il proprio posto di lavoro?
Viviamo in un periodo in cui purtroppo la ricerca di un lavoro o la possibilità di tenersi ben stretto quello che già si ha, sembrano delle imprese quasi impossibili.
Quando si parla di mamme e neomamme, lo scenario è ancora più demoralizzante. È di poco tempo fa una ricerca condotta nel nostro Paese che mostrava un dato allarmante circa il numero di donne “costrette” a dimettersi dopo aver avuto bambino. Sì, costrette e non donne che volontariamente hanno lasciato il proprio lavoro.
Ci sono poi quelle che in tutti i modi hanno cercato di difendere il proprio posto di lavoro dopo la maternità accettando qualsiasi cosa: lavorare ad orari assurdi, subire demansionamenti, sopportare le occhiatacce quando per qualche problema familiare erano costrette ad assentarsi per qualche ora. Donne che vivono con il costante senso di colpa, perché sembra che gestire tutto al meglio sia impossibile…
E poi ci sono quelle donne che nonostante tutto, i sacrifici, i demansionamenti, i rimproveri per colpe non proprie, vengono comunque licenziate. Non voglio stare a sindacare sui motivi per cui queste donne vengono lasciate a casa dal proprio datore di lavoro, magari le ragioni sono anche valide, ma guarda caso, spesso se bisogna sacrificare qualcuno, si decide di puntare sulla neomamma o su quella che ha più di un bambino piccolo. E qualcuno cerca anche di consolarle dicendo che così avranno più tempo per occuparsi dei propri figli.
Ma se una donna non lo volesse questo tempo in più? O peggio ancora se queste donne non potessero permetterselo questo tempo in più perché a fine mese ci sono le bollette da pagare?
Una donna che viene licenziata perché ha come colpa quella di aver deciso di mettere al mondo dei figli, è una donna che dovrebbe avere un forte sostegno psicologico. Quando si perde il proprio posto di lavoro si finisce col sentirsi sempre inadeguate, ci si riesamina di continuo per capire dove abbiamo sbagliato: abbiamo fatto davvero di tutto per mantenercelo quel posto di lavoro? Ci chiediamo continuamente come ci vedono i nostri figli ora che non abbiamo più un’occupazione.
Ci sentiamo inferiori in qualsiasi circostanza: quando accompagniamo i nostri figli a scuola e vediamo le altre mamme tutte trafelate perché (beate Loro) devono correre al lavoro, ci si sente quasi delle incapaci, per non parlare del grosso senso di frustrazione che si prova quando a fine mese tutti i conti devono tornare facendo affidamento solo sullo stipendio del proprio compagno.
Ci sentiamo demoralizzate quando ci mettiamo alla ricerca di un nuovo posto di lavoro: a tutti i costi cerchiamo di tenere nascosto il fatto che abbiamo dei bambini piccoli, quasi fosse una colpa avere dei figli e ancor di più vorremmo sprofondare quando a un colloquio ci viene chiesto perché non lavoriamo più per la nostra azienda. Bisogna inventarsi le scuse più assurde, perché non sarebbe professionale dire: “mi hanno licenziata perché ho dei figli”. Né vogliamo che la gente ci compatisca.
Una donna che perde il proprio posto di lavoro per aver avuto dei figli, è una persona molto fragile, ma io voglio dire a queste donne che la colpa non è loro, non ci si deve sentire inadeguate perché si è state licenziate. Bisogna guardare avanti e soprattutto camminare a testa alta: quelli che dovrebbero abbassarla la testa, sono coloro che hanno licenziato una donna solo perché ha scelto di essere anche madre.
Anche tu hai subito un licenziamento ingiusto? Sfogati, parlandone nei commenti!
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