Cosa succede quando la mamma non c’è? Come si comportano i bambini?
Lasciare i bambini ad altri non ci fa mai stare troppo tranquille… Come si comporteranno i bambini? Spesso i figli vengono descritti dagli altri in maniera molto diversa da come si comportano con noi a casa, perché? Fuori sono degli angioletti e a casa fanno bizze e capricci come se non ci fosse un domani. Oppure può capitare che si comportino male anche se non sono con noi, mandando in confusione noi mamme e la nostra idea che “fuori casa si comportano bene”. Ce ne parla Lavinia del blog Le Briscole.
Cosa succede quando la mamma non c’è? Come si comportano i bambini?
Il mio cruccio, da mamma, è pensare a cosa succede quando la mamma non c’è: una spada di Damocle sulla testa, quando lascio i figli a scuola/nonni/zii/amici/babysitter. Oltre all’ansia, che a volte è presente e altre no, penso sempre a come si comporteranno i miei figli in mia assenza: “Saranno gentili? Rispettosi? Ascolteranno?”. Ditemi che non è solo una mia pazzia…
Cerchiamo di parlarne insieme, e riporterò i miei pensieri a riguardo.
Riporto la mia diretta esperienza, perché proprio il mese scorso ho lasciato entrambi i miei bambini per due giorni interi con i nonni, causa formazione.
IL PUNTO DI PARTENZA
Ormai è scientificamente provato: i bambini in presenza della mamma si comportano peggio. E io ne ho avuto la prova.
Lo studio svolto in America afferma che i bambini si comportano peggio perché con la mamma stanno a loro agio, smettono di tenere alti i freni inibitori e si sentono tranquilli e sicuri che comunque, qualsiasi sia il loro comportamento, la mamma li amerà per sempre.
Questo concetto (purtroppo) è abbastanza vero, nel senso che me ne accorgo spesso, soprattutto con la piccolina, che quando è fuori casa senza di me, soprattutto a scuola sembra una bambolina. È abbastanza ubbidiente, tranquilla, non corre come una matta, qualche capriccio ma niente di clamoroso… tanto che anche dalla dentista (ha curato due carie ed è stata SUPERBRAVA!!!) è stata immobile rendendomi la mamma più orgogliosa del mondo! Il fratello ormai è grande, 9 anni ed è già tutto diverso.
Quando invece mette piede in casa e stiamo insieme… ecco che avviene la trasformazione! Non ascolta, i capricci si moltiplicano, dice una cosa il papà e va bene, la dico io e succede il finimondo… sono sicura che molteplici siano le motivazioni che portano a questi comportamenti, ma molte volte mi chiedo se sono l’unica a vivere questa situazione oppure no. Ultimamente ho notato che inizia a comportarsi male anche in casa coi nonni.
Visto quindi il precedente, quando lascio i bambini dai nonni o con la zia, penso sempre ai possibili capricci, le situazioni assurde che potrebbero capitare nell’intervallo in cui li lascio. E due sono le possibilità:
- si comportano benissimo
- si comportano malissimo
LASCIO I BAMBINI E SI COMPORTANO BENE
Questo è il caso che mi lascia a bocca aperta (e poi capirete anche perché).
Il mese scorso sono stata due giorni fuori città per un corso di formazione, e stavo come in un limbo emotivo: se da una parte mi sono sentita un po’ più leggera, perché ho avuto un po’ di tempo da dedicare a me stessa (come avevo già scritto il mese scorso), dall’altra invece ho provato un po’ di apprensione; sarà stata la lontananza, il fatto di saperli coi nonni… insomma, non ero proprio tranquilla. E invece…
Invece è successo il miracolo: per 60 ore i nonni si sono occupati di due angioletti. I bambini non hanno fatto capricci per il cibo, né capricci per il gioco, né capricci per dormire o per la TV. Non hanno litigato (cosa che davvero mi fa star male e di cui parlerò prossimamente!). Io ero a 1000 km di distanza e loro bravissimi.
Ancora adesso ripensandoci stento a crederci. In questo modo sono stata più tranquilla, senza ansie di alcun tipo, e sono riuscita a dedicarmi al mio corso in tutta serenità, come non mi aspettavo, e cosa più importante mi sono rinnovata anche nello spirito (volete mettere riuscire a dormire 8 ore di fila senza alcun disturbo?!?!).
Certo, una volta che sono tornata a casa e siamo rientrati alla solita routine… che ve lo dico a fare? È tornato tutto alla normalità… c’è la mamma! E ricominciamo a litigare, a fare capricci inutili, a scontrarci…
Ovviamente vi starete chiedendo il perché del mio stupore, il perché il loro comportamento da angioletti fuori sede mi abbia stupito così tanto. Adesso vi spiego.
LASCIO I BAMBINI E SI COMPORTANO MALE
Ecco il perché di questo clamore. Qui di seguito vi spiegherò il motivo che mi fa gridare al miracolo quando la mamma non c’è e i miei figli si comportano bene.
Capita che per motivi di lavoro debba lasciare i miei figli ai miei genitori o a mia sorella, per poche ore, e in quelle poche ore, sembra che i bambini si scatenino: riescono a concentrare tutto, litigi e capricci sopra ogni cosa. E cosa fa la nonna in difficoltà? MI CHIAMA AL TELEFONO. Ovviamente mandando sottosopra l’intera giornata lavorativa, portando nervosismo e facendomi mangiare le unghie.
Ho parlato con i nonni, puntualizzando che in assoluto i momenti di crisi (a meno di casi urgenti di salute) devono essere risolti da loro senza disturbarmi al lavoro. E poi, HO PARLATO CON I MIEI FIGLI. Perché parlare con loro è la migliore cosa, l’unica da fare. Utilizzando le parole giuste, aprendoci al loro punto di vista, e aspettando che crescano (a volte i litigi tra loro sono effetto della differenza di età), perché devono imparare a comportarsi in modo rispettoso dapprima verso loro stessi, poi tra loro e poi nei confronti degli altri.
LA MIA RICERCA
Questa sindrome da “Dr. Jekyll e Mr. Hyde” (la chiamo io scherzosamente così!) è piuttosto frequente, soprattutto se penso al loro comportamento a scuola. Vi è mai capitato che l’insegnante quando descrive vostro figlio e il loro comportamento a scuola, l’ascoltiate e pensiate “Di chi c#@## sta parlando?”. Per esempio, tua figlia a casa è incorreggibile, con crolli e capricci assurdi e a scuola invece è una studentessa modello?
Cosa succede? Mi sono documentata, ho letto tanti articoli a riguardo, ecco cosa ho letto.
Risulta che il comportamento scolastico di un bambino può differire notevolmente dal suo comportamento domestico. Su un sito americano ho letto un’intervista di una psicologa americana. “I bambini – in particolare i bambini più piccoli – spesso sono in una continua situazione di sfida”, dice Jamila Reid, psicologa clinica presso l’Università di Washington.
I bambini spesso mantengono una tensione emotiva durante l’orario scolastico che si tramuta in mancanza di energia e stanchezza mentale nel pomeriggio. Da ciò ne consegue che i genitori si trovino ad affrontare dei bambini stanchi, fisicamente, mentalmente ed emotivamente.
“La casa è familiare e un ambiente più sicuro in cui comportarsi male“, afferma la psicologa. A casa mancano la pressione del rapporto tra pari, i confini e gli incentivi a comportarsi bene che sono tipici in un contesto scolastico. “Gli studenti sanno cosa ci si aspetta da loro e quali sono le conseguenze se non si seguono le regole”.
I bambini che hanno tali comportamenti, eccessivi capricci, pianti e liti continue principalmente a casa alla presenza della madre, mostrano in realtà segni di attaccamento sani, e significa che si sentono abbastanza al sicuro da lasciarsi andare. Una magra consolazione se si pensa allo stress e alla tensione che accumuliamo interiormente noi mamme.
Quindi, se si comportano male con le persone a cui vogliono bene e con cui sono a loro agio… Di conseguenza, ho pensato che allora, hanno raggiunto un livello di tranquillità emotiva anche coi nonni e con gli zii, però questa cosa mi consola a metà.
Perché, è vero, quando la mamma non c’è, preferirei sentirmi dire dai nonni “È andato tutto bene” piuttosto che ricevere determinate telefonate mentre sono al lavoro.
Comunque la cosa fondamentale è che bisogna insegnare al bambino che ogni luogo ha le sue regole, che a casa propria, come a casa dei nonni ci sono dei limiti (… eh sì, anche lì!), nonostante l’affetto incondizionato di mamma, di papà, di nonni e zii.
Voi provate le mie stesse cose? Siete tranquilli quando lasciate i vostri figli da qualche parte oppure anche voi avete questa sorta di pensiero del “Chissà come va?”. È una cosa che capita a tutti o solo una cosa che capita a me? La vostra esperienza è simile alla mia?
Parliamone insieme! Scrivetelo nei commenti!
Condivido ogni cosa. Il mio piccolino di due anni quando è con me si trasforma completamente. So che lo fa perché è stanco, perché dopo tante ore lontani vuole attenzioni, ma anche la mamma è stanca dopo una giornata di lavoro. Trovare un equilibrio è davvero difficile. Per ora tiriamo avanti, mi ripeto che prima o poi maturerà e reagirà diversamente.
Ciao Cristiana. Guarda, il mio mantra, con mio figlio, è diventato questo: “Un po’ di pace alla mamma, no eh?” e la sua risposta, inevitabilmente è questa: “No, io non ti do pace!”. Eh vabbè, di bello c’è che è vero che non mi dà pace, ma è anche tanto coccolino…
Anche con le mie è la stessa identica cosa. Quando andiamo dai vari insegnanti (nido, asilo, elementari) ci descrivano sempre le nostre bambine come bravissime. Anzi quando ci dicono che ogni tanto si comportano male siamo quasi contenti. FInalmente anche gli altri vedono il “peggio” delle nostre bimbe. Comunque quando le lascio con i nonni sono tendenzialmente tranquillo quando sono in numero uguale. Numero nonni uguale numero bambine. E con tre é un pò un casino. Comunque quando lascio le bimbe a qualcuno la domanda al rientro è sempre la stessa “come si sono comportate?”
Un saluto
Lorenzo
Ciao Lorenzo, che piacere risentirti!
è una faccenda comune a tutti. E più i bambini sembrano degli angioletti, più le persone si meravigliano che possano fare i birboni quando sono a casa.
Ma, come diceva Lavinia, è un bene perché significa che i bambini a casa si sentono a loro agio.