Difficoltà di reinserimento lavorativo dopo una gravidanza: un tema ancora troppo attuale
Rientrare a lavoro dopo una maternità subendo un demansionamento oppure perdere il lavoro perché abbiamo avuto il “capriccio” di mettere al mondo una nuova vita o ancora non ricevere nessun tipo di aiuto da parte di uno Stato e di una società che a parole e solo a parole elogia e mette in risalto le infinite qualità delle donne… Questo, il grande progresso cui siamo giunti nell’oramai 2018… Ce ne parla Serena di Mamme Infami
Difficoltà di reinserimento lavorativo dopo una gravidanza: un tema ancora troppo attuale
Anche se siamo nel 2018 e non facciamo altro che parlare di progresso, di passi in avanti fatti dalla scienza e in mille altri settori, c’è un ambito nel quale sembra proprio che progressi non riusciamo a farne, almeno per quanto riguarda il nostro Paese. Mi riferisco all’ambito lavorativo e più specificatamente alla difficoltà di inserimento/reinserimento delle donne nel mondo del lavoro dopo una gravidanza.
Ebbene si, questo tema purtroppo continua ad essere tanto attuale e la sua portata diventa sempre più ampia, perché la situazione lavorativa nel nostro paese pare che diventi sempre più critica. Aumenta il numero dei disoccupati, così come quello di coloro che nemmeno lo cercano più il lavoro e, in tale scenario, le donne sono quelle messe peggio. Se hanno un figlio o addirittura due, la situazione è ancora più drammatica.
La cosa che più mi fa rabbia è che in giro non si fa altro che elogiare le madri, si esaltano le loro capacità organizzative, le abilità, la bravura nel gestire più cose contemporaneamente, la straordinaria freddezza con cui riescono a risolvere le situazioni di emergenza. Insomma le donne, ma in particolar modo le madri vengono elogiate e dipinte come delle super donne; addirittura si stima che lo stipendio che dovrebbe percepire una mamma casalinga dovrebbe aggirarsi intono ai 3000€ al mese. Si avete letto bene, 3000€ al mese. Quante belle ma vuote parole, perché poi dalle parole ai fatti ce ne passa.
Le più fortunate che hanno una posizione lavorativa “abbastanza stabile” riescono a rientrare al lavoro dopo il periodo di maternità ritrovando ancora il loro posto, anche se non sono rari i casi in cui si subisce un demansionamento o si viene spostate ad altre attività. Però non ci si lamenta, perché insomma si è già fortunate ad aver ritrovato il proprio lavoro dopo la maternità…e non è così che dovrebbe essere, bisognerebbe lamentarsi invece, perché aver avuto un figlio non significa che si sarà meno produttive o meno efficaci al lavoro, ma pare che questa cosa non entri nella testa delle persone.
La situazione peggiore è quella delle donne che dopo la maternità non hanno più un lavoro magari perché avevano un contratto a termine e chissà come mai quel contratto non è stato rinnovato oppure perché semplicemente prima di fare un figlio un lavoro non ce l’avevano ma dopo l’arrivo di un bambino le spese aumentano e avere due stipendi anziché uno solo sarebbe di certo meglio.
Queste sono le donne messe peggio, perché quando sentono che hai un bambino piccolo le domande che vengono fatte in fase di colloquio immancabilmente sono: come ti organizzi con il bambino? Se si ammala con chi sta? E se dovessi lavorare oltre il tuo normale orario di lavoro come ti organizzi con il bambino? Vi assicuro che nella stragrande maggioranza dei casi queste domande vengono fatte. A me è capitato tante volte e molte altre donne si sono sentite rivolgere queste stesse domande.
Insomma le donne che cercano di reinserirsi nel mondo del lavoro dopo una maternità sono costrette ad andare incontro a non poche difficoltà, ma per fortuna noi donne abbiamo una marcia in più; siamo caparbie, testarde e si ci vorrà tantissimo tempo, ma l’importante è non scoraggiarsi, altrimenti questa nostra società così arretrata l’avrà vinta. E se vogliamo dare un futuro migliore ai nostri figli, soprattutto alle nostre figlie, dobbiamo dare il buon esempio, dobbiamo dimostrare loro che il valore di una persona non si misura dall’avere figli o meno, ma sono altre le capacità e le qualità che contano.
Care mamme, care donne, accogliamo questo bellissimo messaggio di Serena e lottiamo tutte insieme, per noi ma anche per i nostri bambini. Una società così maschilista non ha futuro. Tu cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti!
Bellissimo articolo!
E’ proprio così purtroppo.
Grazie per aver trattato questo argomento così caro a noi mamme.
Allo stesso tempo penso che sia importante che noi mamme ci apriamo a nuove opportunità.
Il cambiamento alla fine parte sempre da noi.
Ognuno di noi può fare qualcosa nel suo piccolo.
Ciao Eleonora,
certamente, noi mamme abbiamo una grande forza…