La maestra Tiramisù: un personaggio tutt’altro che dolce
Nota del 13.10.20: Il planning di Novembre del blog riguarderà i libri per bambini. Presenterò alcuni kids books davvero molto carini, suddivisi per categoria. Non perderti i post di novembre! Buona lettura!
Qualche giorno fa ho preso in prestito in biblioteca questo libro di Paola Valente: “La maestra Tiramisù”, collana “il Mulino a Vento”, Raffaello ed., Monte San Vito (AN) 1997. L’edizione è un po’ vecchia, ma la storia molto coinvolgente e a tratti anche inquietante (in che senso? Te lo spiegherò tra poco).
Paola Valente è stata insegnante di scuola primaria a Vicenza. Ha sempre amato raccontare ai suoi alunni tante storie di cui alcune, come appunto questo libro, sono diventate dei racconti scritti. La Maestra Tiramisù è un po’, a mio avviso, la sua parte cattiva, il suo Mr Hide (anche se, per carità, non ha mai applicato punizioni tanto severe nei confronti degli alunni), tanto è vero che la storia nasce a seguito di una brutta brontolata fatta a un suo alunno che stava facendo troppa confusione e a cui Paola negò di festeggiare il suo compleanno in classe. Il bambino ci rimase ovviamente molto male e Paola, fortemente pentita dal suo gesto troppo severo, per scusarsi con il bimbo, gli regalò questo racconto, per fargli capire quanto sia importante, a volte, non accettare le punizioni date da persone seppur autorevoli, come appunto la maestra.
La maestra Tiramisù: un personaggio tutt’altro che dolce
La storia si svolge a New York, dove 4 amici (Freddy, Alfred, Jessica e Prema) frequentano l’Istituto Elementare per Bambini Privilegiati, scuola, come indica il nome, d’élite, bellissima, che non tutte le famiglie possono permettersi. Infatti, gli studenti di questa scuola sono tutti figli di persone facoltose e, quindi, viziati, non troppo avvezzi allo studio. Anche la location della scuola è all’altezza del costo: all’ultimo piano del grattacielo Bidibibù, raggiungibile tramite ascensori di cristallo. E sarà proprio uno di questi a tradirli e a spingerli tra le grinfie della maestra Tiramisù.
Infatti, un giorno uno di questi ascensori si guasta e i 4 amici sono costretti a cercarne un altro per arrivare fino all’ultimo piano. Dietro un paravento scoprono una porticina piccola e sporca e vi entrano. Pensando che si tratti di un ascensore di servizio premono il pulsante con il numero più alto. Ma, con loro grande sorpresa, invece di salire, si sentono precipitare. Giunti a destinazione si addentrano in un luogo buio e angusto, giungendo fino a una stanza dove un’ometto magrolino e con il grembiule li invita a sedersi subito perché sta per arrivare la Maestra Tiramisù. I bambini vorrebbero scappare ma ormai è troppo tardi…
Ed ecco che arriva la maestra Tiramisù, con il suo abito nero, la bacchetta nodosa, i capelli scaruffati che sembravano serpenti e il suo animaletto da compagnia: un ragno di circa mezzo chilo con due occhietti rossi che tenevano sotto controllo tutti i bambini della scuola. La maestra inizia subito a interrogare e ad infliggere punizioni a chiunque non risponda correttamente, provandoci un sadico gusto nel farlo. La sua punizione preferita è la botola: il buco sotterraneo dove rinchiude tutti i bambini “cattivi” i quali da sotto urlano “Maestra Tiramisù, tirami su, ti prego!”
Insomma uno scenario terribile, fatto di punizioni, luoghi angusti e bui (infatti l’intera vicenda si svolge nei sotterranei della città) animali spaventosi, incubi e tanta paura…
Ma chi è quell’ometto magrolino che si trova in quella scuola e che all’inizio invita i bambini a sedersi e fare silenzio? Il bidello, capitato in quella scuola anche lui per caso, la notte in cui, facendo la vita del barbone e dormendo sotto i ponti, annegò, trascinato dalle acque dell’East River e arrivò fino alle fogne della città, dove incontrò la Maestra Tiramisù.
E proprio grazie al bidello, persona molto buona, i bambini riescono a organizzare un piano di fuga e a scappare da quel luogo terribile. Ma non hanno fatto i conti con la terribile Maestra e i suoi aiutanti: oltre al ragno Nicolino anche gli spaventosi coccodrilli, adottati dall’inquietante mastra dopo essere stati abbandonati dai loro padroni di origine.
Ma, con estrema difficoltà i bambini riescono a fuggire e a tornare a casa. E il bidello? No, non fugge con loro, lui preferisce rimanere là, in aiuto di altri bambini che un giorno potrebbero capitare in quella terribile scuola…
Una storia terribile, molto più di tante fiabe. Storia ormai datata ma purtroppo tanto attuale, nella vita vera. La cronaca, infatti, ci insegna che non è neanche tanto irreale. Pensa che la Maestra Tiramisù, per quanto perfida, non applica mai punizioni corporali sui bambini, intendo dire schiaffi, botte, ecc. Se la maestra Tiramisù ti è sembrata diabolica, pensa che purtroppo esistono maestre VERE molto peggiori di lei!
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