Come vivo l’essere mamma di una femmina.
Chiara del blog Punto e Virgola Mamma oggi ci racconta cosa rappresenta per lei essere mamma di una femmina.
Prima di leggere il post, ti ricordo gli altri articoli scritti da Chiara:
- la sua dedica a tutte le mamme giovani come lei;
- 10 cose da non dire a una futura giovane mamma;
- diventare mamma a 21 anni
Come vivo l’essere mamma di una femmina.
Quando ero incinta sognavo di avere una figlia femmina. In realtà lo sognavo da molto prima di rimanere incinta.
La immaginavo in ogni minimo dettaglio, ed è nata esattamente come pensavo che sarebbe stata, anzi ancora più bella ed intelligente.
Volevo una femmina. E il mio desiderio è stato esaudito.
Sognavo di cantare insieme a lei, di giocare con le bambole, di pettinarla, di truccarci insieme, di portarla a danza. Probabilmente rivedevo la me bambina.
Sofia è arrivata e ha subito dimostrato una forza immensa. Io, intanto, ho sempre cercato e cerco ancora di stare al suo passo, imparando cosa vuol dire essere mamma di una femmina.
Essere mamma di una femmina vuol dire essere mamma, amica, complice, confidente.
Essere mamma di una femmina vuol dire capirla nelle sue più intime emozioni, rispettarla come si rispetta se stesse, rivedersi da piccola.
Essere mamma di una femmina vuol dire rispecchiarsi in lei, vedere ciò che di noi amiamo e ciò che invece vorremmo modificare.
Essere mamma di una femmina vuol dire avere una piccola insegnante, una piccola maestra di vita, che ogni giorno ci spiega come fare ad essere una mamma e una donna.
Con una figlia femmina si entra in una complicità davvero unica.
Non ho la presunzione di dire che con un figlio maschio non è così, anche perché non so cosa significa essere mamma di un maschietto, ma so che avere una figlia femmina mi ha spinto di più a capirmi, come bambina e come donna.
Con lei gioco con le Barbie, con le principesse, ci diamo lo smalto, ci trucchiamo, scegliamo vestiti da ballerina, giochiamo con Cicciobello, balliamo e cantiamo.
La cosa bella è che finalmente abbiamo superato quell’assurda distinzione tra maschio e femmina, arrivando al punto di comprarci una maglietta di Batman, amare i supereroi e giocare con le macchinine e le pistole da cowboy.
Insomma, sono felice di essere la mamma di una femmina, ma voglio che mia figlia capisca che essere femmina non vuol dire solo vivere in un mondo tutto rosa e pieno di brillantini. Voglio che mia figlia sappia che può scegliere vestiti rosa, ma anche azzurri, che può giocare con le bambole, ma anche con i supereroi, che può fare danza, ma anche calcio o basket, che può scegliere lo zainetto delle principesse Disney, ma anche di Cars, Spiderman o delle Tartarughe Ninja.
Sono mamma di una femmina e, come tutte le mamme di figlie femmine, ho la responsabilità di insegnarle che non è affatto diversa dai maschi, che non è meno di loro, che non vale meno.
Ho la responsabilità di insegnarle ad amarsi, a rispettarsi e a credere in se stessa. Perché è bella, intelligente, forte, coraggiosa, furba, creativa, divertente e brillante. Perché è donna. E solo per questo può permettersi di fare grandi cose.
Ho la responsabilità di crescere una donna che sappia quanto vale, che abbia fiducia in se stessa e che scelga di essere ciò che vuole, facendosi sempre rispettare e facendolo rispettandosi lei per prima.
Sono la mamma di una femmina e la nostra vita e la nostra crescita non è fatta solo di pizzi e lustrini.
La nostra quotidianità è fatta di film da maschi, di macchinine, di supereroi, di tiri al pallone, esattamente come è fatta di bambole, gioielli e trucchi.
Sofia deve crescere sapendo che non vale meno di un suo amichetto maschio, che nessuno deve metterle i piedi in testa e che le donne sono simbolo di coraggio e forza.
Sofia deve sapere che non c’è nessuna differenza tra l’essere una femmina e l’essere un maschio.
Le mamme dei maschietti hanno la responsabilità di crescere uomini che sappiano cosa vuol dire rispettare una donna.
Io, e tutte le mamme di figlie femmine, abbiamo il dovere di crescere donne sicure di se stesse, che sappiano sempre farsi rispettare e che conoscano e apprezzino sempre i loro valori e le loro capacità.
Sono davvero orgogliosa di avere una figlia femmina, perché mi mette ogni giorno alla prova e perché mi permette di crescere insieme a lei, per diventare due donne vere, forti e coraggiose.
Chi lo sa, magari un domani diventerò anche mamma di un maschietto, e so che saprò insegnargli che se vuole giocare con le bambole o vuole vestirsi di rosa ed iscriversi a danza non sarà mai meno uomo di chi si veste di blu, gioca a calcio e fa le gare di rutti.
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