
Scuola primaria: primo figlio VS seconda figlia
Come vive una mamma il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria? Dipende! Se si tratta del secondo figlio, sicuramente in maniera più easy… Ce ne parla Lavinia del blog Le Briscole, alle prese con la prima elementare della sua secondogenita.
Scuola primaria: primo figlio VS seconda figlia
Ebbene sì: è iniziato il nuovo anno scolastico, per buona pace di una moltitudine di genitori!
Per quel che mi riguarda questo anno scolastico 2019/2020 presenta il definitivo addio alla scuola dell’infanzia: mia figlia minore ha iniziato la scuola primaria!
Devo dire che sono molto contenta, lei sta crescendo, è ogni giorno più grande e davvero non vedeva l’ora di fare il passo alla “scuola dei grandi”. Riflettendo su me stessa, su come ho affrontato questo nuovo passaggio alla scuola Primaria, mi sono resa conto del modo completamente diverso in cui l’ho affrontato rispetto al primo anno di primaria del primogenito: è stato un passaggio avvenuto con più coscienza, con meno crisi e pensieri… insomma, in modo più sereno! Ovvio, direte voi, tuo figlio grande frequenta già l’ultimo anno della primaria!
Beh, sapete invece che non è così ovvio?
L’esperienza e i figli sono sempre diversi, ma ci sono delle cose che davvero mi hanno fatto riflettere su quanto sia stata “apprensiva” e preoccupata col primo figlio, quanto “troppo” ho messo, mentre le cose erano meno “preoccupanti” di quanto l’avessi recepito.
E parlo non solo di praticità, ma anche di animo con il quale affrontare il passaggio dall’infanzia alla primaria.
Adesso vado con l’elencare quelle che sono le “situazioni tipo” che un genitore in procinto di iniziare la scuola primaria, si troverà ad affrontare.
LE DIFFERENZE TRA PRIMO E SECONDO FIGLIO IN PRIMA ELEMENTARE – Parte prima
Partiamo dalle cose pratiche, materiali.
SCELTA DELLA SCUOLA E DEL TEMPO DA PASSARE A SCUOLA
Primo figlio: “Che bello! Ho trovato la scuola che fa le 27 ore settimanali, quelle giuste, così poi il bambino esce da scuola e torna a casa per il pranzo! Nooooo, la mensa?!?!? Tsé! Chissa cosa gli danno da mangiare! Preferisco tenerlo con me, seguirlo mentre studia, fare merenda insieme, farmi raccontare la giornata…”
Secondo figlio: “Non è che per caso potreste tenerlo fino all’ora di cena? Come dice? Ah no? E… dopo la mensa e lo studio assistito, a che ora devo venire a riprenderlo…? Ah, ok… quindi sicuri sicuri che non lo potete tenere fino alle 20?”
SCELTA DELLO ZAINO E DEL CORREDO SCOLASTICO
Primo figlio: zaino superaccessoriato con spallacci rinforzati e schienale ergonomico, estensibile e dotato di vano porta merenda (con porta merenda in tinta annesso), porta borraccia, bussola e GPS nel caso in cui si perdesse per i corridoi del plesso scolastico. Senza dimenticare il famoso carrello per spostare i quintali di zaino da un posto all’altro. Il tutto coordinato con l’astuccio 4 piani, diario, quaderni, penne, matite; ovviamente correttamente marcato con etichette personalizzate (ché si deve capire chi è il vero genitore professionista, eh, mica noccioline…). Già vuoto, senza libri, lo zaino aveva un peso di 700 kg.
Secondo figlio: “Amore di mamma, non ti faccio andare a scuola coi quaderni attaccati con una cinghia perché fa troppo Pinocchio, ma mai comprerò un super zaino pesantissimo come ho fatto con tuo fratello per te che sei così piccola. Non dico di prendere una busta di carta del Carrefour, ma quasi!”. Per la seconda ho optato per zaino leggero, astuccio idem, diario si porta dopo… e non coordinato! E soprattutto… ho eliminato quel carrello che sì può essere utile se fai i chilometri, ma è scomodo con uno zaino sopra! Chi di voi lo odia come me??? “A ‘sto punto ti prendo un trolley modello Ryanair!”.
E se per caso dovesse perdere la matita “Eh, la prossima volta stai più attenta!”, e di contro se nello zaino trovo un colore marrone cacca etichettato col nome della bambina scritto con glitter rosa, il pensiero è subito “Questa si vede che è una prima figlia che va alla primaria! Amore! Chi è Chanel???? La compagnetta che sta al banco dietro di te?”.
LA MAESTRA
Primo figlio: “La maestra ha sempre ragione”.
Secondo figlio: “La maestra ha sempre ragione”.
(Per questo punto poi scriverò un altro articolo!)
LA MERENDA
Primo figlio: “Preparo torta, panino, tramezzino, tutto non confezionato ché le merendine industriali sono il male”.
Secondo figlio: “Facciamo un nuovo sport: fare canestro coi wafer nello zaino!”
IL GRUPPO WHATSAPP
Primo figlio: “Woow, grazie per avermi aggiunta! Grazie dell’informazione! Auguri a tizia! Prezzo della gita? La bambina seduta al secondo banco ha i pidocchi, il regalo della maestra bello! Grazie! Grazie! Grazie! Buone vacanze! Bentrovati!” (e varie emoji tutte carine e coccolose)
Secondo figlio: “+64ibd7yqdw092 ti ha aggiunto”, io: “Silenzia il gruppo”.
(Le due differenti reazioni fanno facilmente intuire lo stato d’animo di una madre che si è sorbita già 5 gruppi whatsapp di classe).
I COMPITI A CASA
Primo figlio: “Vieni amore mio, facciamo i compiti insieme!” (con conseguente esaurimento nervoso della madre che poi trova la soluzione giusta dopo aver perso 7 kg di capelli e averne presi 10 per la fame nervosa
Secondo figlio: “Ecco, il doposcuola subito dopo il tempo prolungato mi sembra la soluzione più adatta!”, così da evitare scleri e litri di camomilla.
SCELTA DELLE ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE
Primo figlio: gli ho fatto provare tutto, dal karate al basket, la pallavolo e l’atletica, laboratori di musica, teatro e il corso di spagnolo tenuto in lingua cinese.
Secondo figlio: “Bello di mamma, vieni qui che col tempo prolungato, andare in giro, la prima elementare è pur sempre una classe nuova, inizi a studiare… ma che ci andiamo a fare che tu, ‘a mamma, non mi ti molli un secondo? E poi, diciamoci la verità… le energie per andare in giro chi me le dà? Facciamo che inizierai un’attività extrascolastica quando farai la terza… superiore!” Ahahahahahahah!
LE DIFFERENZE TRA PRIMO E SECONDO FIGLIO IN PRIMA ELEMENTARE – Parte seconda
In questa seconda parte dell’articolo invece affronterò la parte sentimentale, quella della sfera emotiva coinvolta nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria.
LA CONSAPEVOLEZZA CHE TUO FIGLIO STA CRESCENDO
Primo figlio: non riesci a rassegnarti al tempo che fugge via veloce, ricordi ancora quando lo accompagnavi all’asilo, e adesso trotterella tutto felice verso la sua lezione di scrittura. In poco tempo imparerà a scrivere tutto l’alfabeto in corsivo minuscolo e maiuscolo, e in stampatello minuscolo e maiuscolo, mentre tu stai ancora a casa a ponderare se sia il caso di dare via le sue tutine misura 0-3 mesi.
Secondo figlio: il primo giorno della primaria inizi a fare il conto alla rovescia. Ma non delle ore che mancano per riprenderlo… no! Degli anni che mancano alla sua laurea! Del tempo che passa te ne sei fatta una ragione, anche per le rughe sul tuo viso. Non vedi l’ora che passino 5 anni, e poi 3 e poi altri 5. E mentre lui è a scuola, tu a casa fai sparire tutti i disegni che dal primo giorno di scuola dell’infanzia ti ha portato a casa e che tu hai conservato (più per non fargli torno che perché fossero dei veri capolavori).
ANSIA DA PRESTAZIONE
Primo figlio: la continua sensazione di volere fare bene, di sembrare la mamma coinvolta, perfetta, che segue il proprio figlio, che orgogliosa instaura rapporti amichevoli con tutti gli altri genitori. Senza contare il giudizio che le maestre potrebbero farsi con un primo contatto. Questo continuo peso, il pensiero fisso sulle giornate appena passate, quelle che verranno poi… accompagnata poi dall’ansia legata al pargolo che è a scuola e “Chissà se sta attento, chissà se segue, chissà se va tutto bene”: l’accoppiata mortale, mi ha fatto arrivare a giugno esaurita.
Secondo figlio: “A-OH! (proprio così, detta alla romana) Sai che c’è? Io sono umana, faccio una vitaccia correndo da una parte all’altra cercando di far quadrare tutto e tutti, se mi perdo un messaggio della chat, se ritardo a portare la quota della gita, che succede di così grave? Nulla, basta indossare un sorriso, e tutto passa! Viva essere se stessi e vivere la scuola non come una giungla urbana, ma come vita.”. E stai sicura che tuo figlio a scuola starà benissimo e sarà pure molto attento.
Adesso, scherzi a parte, sapete che mi piace essere ironica, fa parte del mio carattere, cercare di scherzare e allentare le tensioni facendo battute, beh… sono io! Con questo articolo ho portato all’estremo situazioni normali, ma se davvero ci guardassimo con un occhio critico, ci renderemmo conto che alcuni atteggiamenti e modi di affrontare le cose sono davvero assurdi! Se ho comprato uno zaino più piccolo e leggero a mia figlia non vuol dire mica che le voglia meno bene! Oppure se ho deciso per il tempo pieno e il doposcuola, l’ho fatto perché sono una mamma dal cuore di pietra. Il tempo passa, e come ho già detto all’inizio, i figli sono diversi. Ciò che va bene per mia figlia potrebbe non andare bene per mio figlio e viceversa.
Perciò, dopo un’attenta riflessione posso dirvi che davvero, l’importante è essere sereni! Se il vostro primogenito sta affrontando la prima elementare, ci sta che abbiate voluto che tutto fosse perfetto, dallo zaino alle mutande, è lecito e normale. È tutto nuovo, siete orgogliosi che il vostro bambino inizi a scrivere, leggere, far di conto… e proprio per questo non abbiate alcuna ansia, stanno spiccando il volo! E comunque, qualsiasi cosa facciate, sappiate che state facendo bene.
Un’ultima nota per le mamme dei compagni dei bambini: io vi voglio bene! Cosa farei io senza di voi? Qui si scherza, non ho mai silenziato un gruppo Whatsapp relativo alla scuola… o forse no? :p
E tu, come stai affrontando questo nuovo anno scolastico 2019/2020? Raccontacelo nei commenti!!
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