
Ginnastica: uno sport che può essere praticato fin da piccoli.
Quando si parla di “ginnastica”, generalmente si intende la ginnastica artistica, quella di Yuri Chechi per intendersi.
Poi esistono altre tipologie, come quella ritmica, molto più coreografica e più vicina alla danza…
In cosa consiste la ginnastica?
Si diversifica tra disciplina maschile e disciplina femminile.
Consiste in sei prove per quella maschile, che sono:
- cavallo con le maniglie;
- anelli;
- barra fissa;
- parallele;
- salto del cavallo;
- esercizi a terra.
e quattro prove femminili, ovvero:
- trave;
- barre asimmetriche;
- salto del cavallo;
- esercizi a terra.
Le ultime due sono comuni a entrambe le discipline.
Ma come ha avuto origine la ginnastica? Ovviamente, sempre da loro, i magnifici greci del periodo d’oro, quello in cui ebbero origine anche le Olimpiadi. A tal proposito puoi leggere l’articolo scritto in occasione delle ultime olimpiadi, quelle di Rio.
Il termine “ginnastica”, infatti, deriva dal greco “Gumnos” cioè “nudo” perché in origine si praticava, appunto, nudi, come mostrano le tantissime raffigurazioni su vasi, bassorilievi e opere d’arte di vario genere appartenenti al periodo ellenistico. All’epoca si riteneva che la bellezza del corpo (e gli atleti di bellezza ne avevano da vendere) dovesse essere messa in mostra, proprio per rispetto verso gli Dei che l’avevano donata. I problemi legati al pudore subentreranno molto più tardi, con l’avvento del Cristianesimo.
La ginnastica (come spiegato nell’articolo “Sport: l’importante è divertirsi” della rivista “Uppa“, n. 4/2016, scritto da Alessandra Favoriti e Giancarlo Tancredi del Dipartimento di Pediatria e Medicina dello Sport in età evolutiva dell’Università “Sapienza” di Roma) è una valida alternativa, ad esempio, al nuoto perché è una disciplina completa che promuove la consapevolezza e il controllo del proprio corpo.
Fa parte delle poche discipline che si possono praticare da piccolini (a partire dai 3-5 anni di età) perché è un’attività divertente, che stimola la curiosità e che può essere vissuta proprio come un gioco, a differenza degli sport di squadra, che richiedono, invece, delle capacità motorio-coordinative ben superiori.
Tuo figlio quale sport pratica? Scrivilo nei commenti!
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