
Sto partorendo, ve ne rendete conto? Chiara del blog “Punto e Virgola Mamma” oggi si sfoga contro tutti coloro che le hanno rovinato un momento magico della sua vita: l’arrivo della sua piccola Sofia.
Ascolta i suoi consigli e non lasciarti rovinare questo momento da nessuno! Vivilo in intimità con il tuo compagno e i tuoi intimissimi cari parenti e amici. Le visite degli altri possono aspettare…
Sto partorendo, ve ne rendete conto?
Questa è la frase che avrei voluto urlare con tutta la voce possibile, dal momento in cui sono arrivata in ospedale per partorire, fino al momento in cui sono tornata a casa.
Tre giorni che avrebbero dovuto essere incantevoli e che, invece, si sono trasformati quasi in un incubo.
Dal momento in cui mi sono venute le contrazioni, è come se tutto il mondo, tutti i parenti, si fossero completamente dimenticati che stavo partorendo. Che IO stavo partorendo. E, diciamocelo, partorire non è che sia proprio una passeggiata.
Pensavano tutti di dovermi aiutare, ma io sono dell’idea che mi avrebbero aiutato molto di più levandosi di torno.
Tutti avevano liste infinite di consigli assurdi, che mentre ti sembra che la bambina voglia uscirti direttamente dall’ombelico non sono affatto utili, anzi innervosiscono e basta.
E quando finalmente l’ostetrica mi ha detto che ero abbastanza dilatata e che potevamo spostarci in sala parto, il mio sollievo è arrivato alle stelle. I dolori si sopportano meglio quando si è sole, sole con il proprio compagno e nessuno intorno.
Mi sentivo invincibile in quel momento. Finalmente tutti se ne erano andati. Finalmente nessuno dava più consigli. Consigli che mi arrivavano addirittura per messaggio, come se tutti sapessero partorire meglio di me, anche se non lo avevano mai fatto. Consigli che avevano completamente riempito la mia gravidanza, e che non smettevano mai.
Sto partorendo, ve ne rendete conto?
No, probabilmente no, visto che dopo due brevissimi minuti in cui avevo la mia bambina tra le braccia sono spuntati tutti in sala parto a fotografarmi e darmi consigli come se fossi un personaggio famoso circondato da esperti e paparazzi.
Sto partorendo, ve ne rendete conto?
Continuavo a ripetere nella mia testa.
Nessuno capiva che avevo bisogno della mia privacy, e con un po’ di ironia vi dico che l’unica cosa che volevo fare era alzarmi con le poche forze che avevo e sbattere tutti fuori, soprattutto nei giorni seguenti.
Perché quei tre giorni in ospedale sono stati si ricchi di emozioni, visto che avevo 22 anni ed ero appena diventata mamma per la prima volta di una bambina bellissima, ma sono anche stati assurdi.
Si, assurdo è il termine giusto.
Dopo una notte incantevole, passata a condividere le emozioni sola con il mio compagno, sono arrivati due pullman di parenti. Anzi forse due sono troppo pochi.
Parenti mai visti, parenti del mio compagno che neanche lui aveva mai conosciuto, persone che mai mi avevano chiesto come stavo, che mai si erano fatte vedere, che mai si erano presentate.
Io volevo solo stare da sola. Volevo godermi la mia bambina e stare con i miei genitori, ma non potevo neppure tenere mia figlia in camera con me perché ogni giorno arrivavano 20 sconosciuti che, ironia, dopo il parto sono letteralmente spariti.
Di tutti quei parenti che sono venuti a rovinare il mio momento magico, nessuno si è più fatto vivo, nessuno ha mai fatto auguri di compleanno a mia figlia, nessuno ci ha mai chiesto come stavamo.
E, da donna, immaginate che bellezza farsi vedere in vestaglia, con i capelli scompigliati, le forze pari a zero e un pannolone enorme sostenuto da mutande di rete. Ero furiosa. In realtà sono ancora furiosa.
Per questo chiedo espressamente a tutte le neomamme di farsi rispettare. Di mandare via tutti quelli che non vogliono e di godersi il loro momento senza pensieri e con le persone che amano davvero.
La gara a quanti parenti vengono a trovarti, a chi fa il regalo migliore, a chi si offende prima se non lo vuoi in ospedale, bisogna ignorarle e fregarsene completamente.
Se qualcuno si offende lasciatelo offendersi, non sentitevi in colpa come ho fatto io, perché è il vostro momento e dovete godervelo fino in fondo.
Pensate solo a voi stesse e al vostro cucciolo, perché è tutto ciò che conta, tutto ciò che è importante.
E a tutti i parenti curiosi, che si sentono in dovere di venire in ospedale quando mai si sono fatti vedere in vita loro, dico solo una cosa: statevene a casa, perché nessuno vi vuole conoscere o vedere.
State a casa, perché la privacy per una donna che ha appena partorito è estremamente importante. Ha estremamente bisogno di vivere il suo momento magico con il suo compagno e con chi vuole al suo fianco. Non vuole essere obbligata a vestirsi e cercare di presentarsi il meglio possibile perché deve stare per forza in mezzo alle persone, soprattutto mentre perde sangue e latte in continuazione!
I cambiamenti che vive una donna durante il parto sono grandi, tutto si sconvolge, e l’ultima cosa di cui ha bisogno è quella di avere intorno tanta gente che le manca di rispetto, che invade la sua privacy e che, in più, ha questo bisogno senza senso di spartire consigli inutili e fastidiosi.
Rispettare la privacy di una neomamma è importante.
A chi lo fa, grazie, da parte di tutte noi.
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