Camomilla, il fiore delle donne
Matricaria deriva dal latino Matrix (“utero” ma anche “donna, genitrice”), nome dovuto alle sue proprietà emmenagoghe, cioè in grado di promuovere le mestruazioni. Chamomilla deriva dal greco Khamaimelon, che significa “melo che cresce a livello del terreno”, in riferimento al profumo di questo fiore, simile a quello della mela.
Camomilla, il fiore delle donne
la camomilla è una delle più antiche piante officinali, utilizzata da millenni per le sue innumerevoli proprietà, tra cui quella già citata di promuovere le mestruazioni. Per questo motivo, lo possiamo definire il fiore delle donne. E’, inoltre simbolo di resistenza alle difficoltà, come recita un vecchio proverbio che invita ad affrontare le avversità della vita “come fa un tappeto di camomilla, che più è calpestato e più si propaga”.
E’ una pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Composite. Il fusto è alto circa 20 cm, le foglie sono a forma di penna con sottilissime incisioni. I fiori sono di due tipi: quelli esterni a forma di piccola lingua sono bianchi, quelli interni sono gialli: si raccolgono a maggio-giugno e si fanno essiccare in un posto ombroso e ventilato.
La camomilla si trova ovunque e la si riconosce dall’inconfondibile profumo. Ha proprietà sedative, digestive, antispasmodiche, rilassanti, antireumatiche, antinevralgiche e apiretiche. E’ una di quelle piante che fa bene a tante cose…
Utilizzo a scopo curativo (solo previo parere medico): l’infuso di camomilla è perfetto per combattere l’insonnia, purché si abbia l’accortezza di non superare i 5 minuti di infusione (altrimenti si ottiene l’effetto contrario). Con l’infuso è possibile fare degli impacchi per gli occhi arrossati, imbevendo due garzine di cotone oppure dei gargarismi contro il mal di gola. Se unito al miele è un ottimo antipiretico. L’infuso può essere utilizzato anche per schiarire i capelli (così come facevano le nobildonne fiorentine) aggiungendolo allo shampoo e mantenendolo in posa per almeno 5 minuti. Infine, ci si può immergere in un bagno di camomilla, lasciando nell’acqua della vasca da bagno un sacchetto di lino o di cotone contenente fiori di camomilla, per rilassarsi e calmare dolori articolari o addominali oppure contro le irritazioni della pelle.
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Fonti:
“L’erbario in tavola”, Coop.
Giorgio Batini, “Il verde in cucina”, ed. Bonechi, Firenze 2001
Cecilia Lattari, “Erbette dell’Appennino”, Editoriale Programma, Treviso 2019
Franco Lodini, “Erbe selvatiche”, Giunti ed., Firenze 2018
“Erbe spontanee del Montalbano”, Masso delle Fate ed., Signa (FI) 2011
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