
La toxoplasmosi è un’infezione causata da un parassita (toxoplasma gondii) che di per sé non dà particolari problemi (grossomodo quelli tipici dell’influenza) ma se contratta in gravidanza, soprattutto all’inizio, può essere pericolosa per il feto perché può causare aborto spontaneo o lesioni neurologiche nel piccolo. Ecco perché ti devi sottoporre al toxotest…
Toxoplasmosi in gravidanza: toxotest negativo
Se sei risultata negativa al toxotest, devi prendere alcune precauzioni, per evitare di contrarre la toxoplasmosi in gravidanza:
- No a carni e insaccati crudi o poco cotti, dove il parassita si può annidare: perché se la carne è cotta il parassita non si annida più? Diciamo che… se c’era, si annidava, perché cuocendo bene la carne… cuoci anche lui e muore..
- Lava bene la verdura e disinfettala con Amuchina (segui le istruzioni sulla confezione). Non ti fidare delle buste di insalata o verdure già pronte all’uso: rilavala e disinfettala lo stesso! Stessa regola vale per la frutta che cresce a contatto con la terra. Perché il problema è proprio lì: nella terra, altro favoloso habitat del maledetto parassita. E per lo stesso motivo, la regola vale solo per la verdura e la frutta crude.
- I gatti…. I gatti, poverini, sono i primi ad essere accusati… Ma il vero pericolo non sono i gatti di casa, ma quelli randagi, quelli che sono soliti razzolare nella terra, per il motivo che ti ho spiegato prima. L’unica cosa a cui devi stare attenta è la lettiera (evita di pulirla tu e, nel caso, indossa guanti e lavati bene le mani dopo)
- Giardinaggio… Se hai il pollice verde… In questo periodo evita!! Oppure indossa i guanti e lavati bene le mani dopo.
Toxoplasmosi in gravidanza: toxotest positivo
E se il toxotest è risultato positivo???!!
Innanzi tutto ripetilo, per verificare che non si tratti di un falso positivo.
Se fosse positivo davvero, occorre fare altri esami per datare con precisione l’epoca del contagio (se prima o durante la gravidanza).
Se fosse stata contratta la toxoplasmosi in gravidanza, il ginecologo valuterà se è il caso di eseguire un’amniocentesi per determinare la presenza del microrganismo nel feto oppure se somministrare fin da subito la terapia antibiotica specifica (spiramicina) e monitorare il feto con ecografie specifiche.
Toxoplasmosi in gravidanza: non è l’unico pericolo
Infatti esiste un altro microrganismo a cui devi stare attenta, il Citomegalovirus, un virus appartenente ala famiglia degli Herpesvirus. Anch’esso, di per sé, non provocherebbe particolari problemi (febbre, infezione delle vie respiratorie, stanchezza) ma se contratto nella prima metà della gravidanza, si possono avere delle gravi conseguenze sul feto (danni al sistema nervoso centrale, ritardo mentale, sordità congenita, corioretinite).
Anzi, se vuoi, il Citomegalovirus è molto più pericoloso del toxoplasma gondii perché è troppo sottovalutato… Si può trasmettere attraverso la saliva, le vie aeree e i liquidi corporei (sangue e urine).
Per precauzione, lavati spesso le mani, NON condividere assolutamente oggetti personali con altri (specie bottiglie dell’acqua, bicchieri, posate, rossetto) ed evita i contatti troppo stretti con altri bambini, che attirano baci e coccole: purtroppo loro possono essere portatori del citomegalovirus, quindi devi resistere alla tentazione di sbaciucchiarli troppo.. Lo farai dopo la gravidanza!
Se, in questo caso, il test è risultato positivo, devi ripetere il test per verificare che non si tratti di un falso positivo. Se fosse positivo, occorre capire quando si è contratta l’infezione attraverso l’Avidity Test. Se risultasse che l’infezione è stata contratta durante la gravidanza, probabilmente si procederà con un’amniocentesi, per capire se l’infezione è passata al bimbo: in questo caso, la gravidanza viene continuamente monitorata e anche una volta nato, il piccolo verrà seguito secondo protocolli specifici.
E tu hai già fatto il toxotest? Com’è risultato?
Ringrazio Nostrofiglio.it per aver dato vita a un libro così interessante e pieno zeppo di informazioni!
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