
Leggere al fresco. Adesso che l’estate sta finendo ma che le giornate sono sempre molto calde e soleggiate, perché non leggere un buon libro al fresco in compagnia del tuo bambino?
Prendi una coperta colorata e delle bibite fresche e recati in giardino o al parco più vicino a casa tua, insieme a tuo figlio.
Potreste leggere un grande classico…
come “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi, la fiaba italiana più celebre al mondo.
Pinocchio, il burattino nato da un pezzo di legno di pino per mano di Geppetto.
Non starò a raccontarti la storia di questo libro, che conoscerai già.
Vorrei solo ricordare alcuni passaggi, quelli che a me piacciono di più…
A partire dal soprannome di Geppetto, che era “Polendina“, per via della parrucca gialla che portava e che somigliava moltissimo alla polenta di granturco. Lo stesso Geppetto nel libro è un personaggio malvisto dai suoi compaesani che addirittura pensano che sia un padre talmente severo da picchiare Pinocchio (e io che da bambina, guardando il film di Comencini, pensavo che Geppetto fosse tanto buono e che la pensassero così anche i suoi compaesani)… Tanto che il Carabiniere si fa convincere e conduce in prigione il povero Geppetto. Tornato a casa, Pinocchio cerca da mangiare ma non trova nulla, si mette a frugare nella spazzatura e trova un uovo, lo rompe per cucinarlo, ma dal guscio, invece che l’uovo, esce un pulcino che, ringraziandolo di avergli risparmiato la fatica di rompere il guscio, se ne vola via.. Pinocchio quella notte si addormenta sul caldano e la mattina dopo si sveglia con i piedi bruciati. Geppetto torna a casa e dà al burattino la colazione che aveva portato con sé: 3 pere. All’inizio Pinocchio fa lo schizzinoso e se le fa sbucciare, ma poi, spinto dalla fame tremenda, mangia anche i torsoli e le bucce. Quel giorno, padre e figlio prendono un’importante decisione: Pinocchio andrà a scuola, ma Geppetto non ha i soldi per comprargli il vestito e l’abbecedario. Decide così di vendere la casacca, dicendo al figlio di avere caldo… In pieno inverno… Pinocchio capisce il nobile gesto e lo abbraccia.
Proprio davanti a scuola, Pinocchio incontra il Gatto e la Volpe… La cosa divertente è che il Gatto ha la caratteristica di ripetere a pappagallo l’ultima parola di ogni frase pronunciata dalla Volpe… La Volpe e il Gatto gli parlano di un campo dei miracoli dove crescono le monete d’oro sugli alberi. Questo campo sta nel paese… dei Barbagianni.
Un’altro passaggio divertente si svolge all’Osteria del Gambero Rosso, quando Pinocchio chiede all’oste se il Gatto e la Volpe hanno pagato la cena, prima di andarsene. L’oste risponde che quelle sono persone troppo educate perché facciano a Pinocchio un affronto simile.
Il Gatto e la Volpe sono talmente svogliati e vagabondi da non avere neanche la pazienza di aspettare che il burattino muoia impiccato e se vanno, lasciandolo lì. Collodi non parla mai del Gatto e la Volpe come gli Assassini. Il collegamento tra queste figure è lasciato all’intuito del piccolo lettore.
Quando Pinocchio prova a spiegare l’accaduto alla Fata dai capelli turchini, racconta un mare di bugie, ma il suo naso cresce a tal punto che Pinocchio non riesce neanche più a passare dalla porta.
Quando Pinocchio si reca al campo dei miracoli per raccogliere le monete d’oro che dovevano crescere sugli alberi, viene preso in giro da un pappagallo e capisce perché quella si chiami “Terra dei Barbagianni”…
Un grande classico ricco di scene divertenti e insegnamenti istruttivi per i bambini.
Tu che cosa leggerai?
Lascia un commento