Papavero, in un campo di grano
Papavero, in un campo di grano. Papaver sembra derivi dal celtico “papa”, cioè “pappa” perché i semi di questo fiore venivano messi nelle pappe dei bambini per farli dormire; Rhoeas deriva dal greco “rhein” che significa “cadere”, nome dovuto alla fragilità dei petali. Il papaver rhoeas non ha niente a che vedere con il papavero da oppio.
Bardana, pelosa come un orso.
Bardana, pelosa come un orso. Bardana (Arctium lappa): Artcium significa “peloso come un orso”. Lappa era il nome scelto da Virgilio per indicare le piante i cui frutti si attaccano ai vestiti. “Lappare”, infatti, in latino significa “prendere”. Il termine “bardana”, invece, deriva dal portoghese “barda”, che significa “sella”, dovuto alla particolare forma delle foglie.
Camomilla, il fiore delle donne
Camomilla, il fiore delle donne Matricaria deriva dal latino Matrix (“utero” ma anche “donna, genitrice”), nome dovuto alle sue proprietà emmenagoghe, cioè in grado di promuovere le mestruazioni. Chamomilla deriva dal greco Khamaimelon, che significa “melo che cresce a livello del terreno”, in riferimento al profumo di questo fiore, simile a quello della mela.
Basilico, la pianta regale.
Basilico, la pianta regale. Ocimum Basilicum: Ocimum deriva da Okimon, il nome greco della specie di piante cui appartiene il basilico. Basilicum significa “regale”. Basileus, infatti, in greco, significa “re”, il Basileus era il re di Costantinopoli. Quindi, possiamo affermare che il basilico è il re dell’orto.
Le erbe selvatiche in tavola
Le erbe selvatiche in tavola Tempo fa, quando ancora era possibile fare qualche giratina nel fine settimana, andai a Siena con la mia famiglia ed entrai in una libreria meravigliosa, la Libreria Senese, dove trovai un libro che cercavo da tempo: “Le erbe in tavola” di Andrea Papini, ed. Sarnus, Firenze 2018.