Ecospiragli si racconta in Agenda

Ecospiragli si racconta in Agenda

L’ospite di oggi, per la Blogger Mania, è Anna del blog Ecospiragli, che nel suo blog offre preziosi consigli di ecologia e riciclo per contribuire a rendere il nostro pianeta un mondo migliore!

Ecospiragli si racconta in Agenda

1. Com’è nato il tuo blog?

Il mio blog si chiama EcoSpiragli ed è nato a febbraio 2011. Sin da piccola avevo la passione per la Natura, così nel blog ho incanalato questo interesse. Scrivo post su notizie e consigli green sia per contribuire a divulgare cose poco note sia per comunicare riflessioni personali, magari partendo da accadimenti personali. La nascita di Eco Spiragli è in parte dovuta a mia sorella Cristina, che mi ha incoraggiata
e aiutato nell’impresa. Lo specifico altrimenti poi mi dice che non sono riconoscente!

2 Perché lo hai chiamato “Ecospiragli”?

Il nome mi è balzato in mente mentre parlavo al telefono di altro. Probabilmente avrò fatto qualche collegamento tra qualcosa che avevo letto prima e quello che stavo dicendo in quel momento. Il nome mi piaciuto a livello di suono e l’ho fatto mio! “Eco” perché si riferisce al green, “spiragli” perché in Italia non stiamo messi benissimo dal punto di vista ambientale; non ci sono “portoni” spalancati, ma solo spiragli da cui filtra qualche illuminante raggio di sole.

3 Come è nata la tua passione per l’ecologia?

Non so bene perché mi interessano le tematiche ambientali. Fin da piccola ero affascinata dalla natura, mi piacevano i campi fioriti, gli alberi verdi, il cielo stellato di notte, le lucciole a primavera, mi incuriosiva osservare la luna che delle sere vedevo crescere e delle altre rimpicciolirsi e mi interessava il lavoro di mio nonno Bernardino, che faceva l’agricoltore.
Dopo gli studi classici mi sono laureata in Sociologia, indirizzo Territorio e Ambiente in coerenza con la mia passione green.

4 Com’è lo stile di vita green?

Sono attenta all’ambiente, fin da ciò che scelgo di comprare. Preferisco i prodotti bio, acquistati quando possibile direttamente dagli agricoltori o produttori.
Non è una vita di rinunce o privazioni, cerco di dare solo il buon esempio impattando meno sull’ambiente. Di recente, ad esempio, per eliminare la pellicola alimentare quando devo avvolgere del cibo, ho acquistato dei fogli riutilizzabili in cotone, imbevuti di cera d’api e resina.

5 Qualche ricettina ecosostenibile e allo stesso tempo sfiziosa?

Vi suggerisco di preparare la minestra di pane, tipica della Ciociara (Basso Lazio), la mia zona d’origine. È un must per riciclare il pane raffermo e le verdure. Ingredienti principali: pane vecchio di qualche giorno, 600 grammi di verdura mista (ad esempio bieta, cicoria, broccoli e così via) 400 grammi di fagioli. Iniziate pulendo e lessando le verdure. Poi in una pentola capiente (quella che usate per il brodo) fate soffriggere mezza cipolla tagliata a fettine, un peperoncino e uno spicchio d’aglio, unite le verdure già lessate, i legumi già cotti e un po’ di cotiche di maiale (quantità a piacimento e a seconda dei gusti), qualche pezzo di sedano, una carota e infine un litro e mezzo d’acqua e fate cuocere il tutto per 40/50 minuti. In una ciotola, disponete il pane raffermo a strati alternandoli al contenuto della pentola, la minestra di pane non deve essere brodosa, ma compatta. Quando è pronta, fate riposare tenendola in caldo per 15 minuti e servite. Se avanza il giorno dopo basta scaldarla in padella: è ancora più gustosa.

6 Una ricetta sana e gustosa, adatta per i bambini?

Polpettine di carote crude. Per una quindicina di pezzi vi servono 150 grammi carote pulite, 30 grammi noci sgusciate e altrettanti di mandorle, dei rametti di timo fresco.
Con un mixer frullate mandorle e noci fino a ottenere una granella, poi unite le carote tagliate a pezzetti, l’olio e del sale fino, continuando a frullare fino a un impasto morbido e lavorabile con le mani. Unite le foglioline di timo e formate con le mani delle piccole polpette e servite. La ricetta è della mia amica Giulia, ideatrice di La mia Cucina vegetale, molto più brava di me ai fornelli.

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Bea